Il futuro che (non) sarà...
Anonymous
March 19, 2025
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Un futuro dove si riscoprono i valori della frequentazione "fisica" fra persone (dopo tanti anni in cui spesso i rapporti si sono svolti quasi esclusivamente online), magari davanti a ottima cucina (basata principalmente su ingredienti tradizionali fra cui annoverare anche la carne e il pesce, che non saranno più allevati intensivamente ma lasciando spazio e tempo agli animali di crescere e svilupparsi secondo ritmi naturali), dove il rispetto sia una condizione trasversale e garantita a ciascuno (indipendentemente da genere, etnia, credo religioso, etc.) ma dove la giustizia sia veramente giusta (punendo lievemente chi compie reati minori e pesantemente chi dovesse ricorrere a reati maggiori). Un mondo in cui la ricchezza dovrebbe essere ridistribuita in moda da creare benessere comune (e non con l'80% delle risorse economiche in mano al 3% della popolazione del mondo), in cui la mobilità sarà assicurata da mazzi di trasporto individuali o familiari realmente sostenibili (dopo la falsa chimera della trazione "full electric", finalmente si scoprono carburanti alternativi che siano eco-compatibili ma al contempo garantiscono bassi costi di acquisto dei mezzi e lunga autonomia con tempi di ricarica brevissimi, il tutto paragonabile ai combustibili fossili in uso alle soglie del 2000). Un futuro dove il lavoro ci sia per tutti e sia per quanto possibile compatibile con le aspirazioni di ciascuno, senza sfruttamento e con la giusta retribuzione. Un futuro dove la salute sia reale e il suo mantenimento completamente gratuito per il cittadino. Un futuro che non dimentichi il passato ma che invece lo migliori, dimostrando a tutti che si può fare tutto senza condizionamenti delle lobby economiche (vero cancro del passato).
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